Da Leuca a Castro

Già i primi caldi cominciano a farsi sentire ed il sole incastonato nel limpido cielo abbraccia il Salento donandogli un “calore” ed un “colore” che non hanno eguali. Il mare è al centro dei nostri pensieri, certo, ma SalentoVirtuale.com vi propone un itinerario che non racchiude solo il fascino “balneare” di queste zone, ma anche angoli dell’entroterra, a volte sconosciuti, ma capaci di interessare ed emozionare persino il più cinico dei turisti. Il nostro “viaggio” parte da Leuca, il “lembo più estremo” d’Italia. Qui, oltre alle grotte, testimoni del “passaggio” dell’uomo preistorico sulle coste salentine, non deve mancare quella “ripida” scalinata che dalla Marina di Leuca porta allo splendido Santuario “De Finibus Terrae”. Quest’ultimo risulta essere il più noto centro di spiritualità dell’intero Salento. Un’antica credenza, in effetti, dice che ci si dovrebbe andare almeno una volta nella vita per garantirsi “l’entrata” in Paradiso… Da Leuca ci spostiamo a Castrignano del Capo: sulla strada ci imbatteremo nel Canalone di S. Vincenzo, un antichissimo letto di fiume alla cui base, nei periodi di pioggia, ruscella ancora l’acqua; ed è uno spettacolo naturalistico senza precedenti, tra l’altro sconosciuto a molti. Poi, più avanti, ecco un villaggio abbandonato, fatto di case a torre con muri di confine eretti con grossi blocchi calcarei. È tutto in pietra, privo di intonaco e i tetti sono a doppio spiovente ma, purtroppo, non se ne conosce la storia. Una volta a Castrignano, rechiamoci nella frazione di Salignano: degna di una “sbirciata” è senza dubbio la celebre Torre, alta 15 m per un diametro di 20 m. La porta d’ingresso reca incisa la data della sua costruzione: 1550. Attraverso una stretta scala ricavata nella muratura si può raggiungere il terrazzo dal quale si può godere di uno strepitoso panorama che racchiude un raggio di svariati chilometri… Ma andiamo adesso nella vicina Morciano. Al centro del paese sorge un maestoso Castello, da molti paragonato ad alcune opere federiciane esistenti in Sicilia. Mostra una singolare merlatura con gigli stilizzati che riproducono l’emblema degli Angioini… Però, adesso ci meritiamo certo un bel tuffo in mare, non trovate? E allora spostiamoci a Torre Vado, la spiaggia di Marciano: fra le sue limpide acque dimenticheremo per un po’ questo caldo opprimente che avvolge ogni nostro passo. Rinfrescati? Bene, riprendiamo il percorso… Da Marciano ci spostiamo a Presicce per un’occhiata veloce dal Castello cinquecentesco dei Gonzaga alla Chiesetta medievale di S. Maria del Reto. Poi ancora ad Alessano. Dopo una breve passeggiata nel centro storico ci ritroveremo davanti all’antica Parrocchiale di Santa Maria del Foggiaro: il nome è dovuto al fatto che qui, nel terreno, gli abitanti anticamente vi scavavano delle fosse per nascondervi le vettovaglie che non volevano diventassero “bottino” delle continue scorrerie dei pirati. Da Alessano a Tricase il passo è breve. Magari quando il sole sta pian piano scivolando lungo l’orizzonte, dirigiamoci sulla strada che va a Tricase Porto. Qui incontreremo la maestosa Quercia dei 100 cavalieri, un esemplare di circa 600 anni, con un tronco dal diametro di un metro e mezzo ed una chioma di almeno 500 mq di larghezza! Sarebbe meraviglioso distendersi alla sua ombra e lasciarsi avvolgere in un “fresco tepore” che alleggerisca in un attimo tutti i pensieri che affollino il nostro animo… Come ultima “tappa”, ma non certo di minore bellezza, ci dirigeremo a Castro, seguendo la litoranea. Ed una volta sul posto, correremo subito a tuffarci tra quelle onde cristalline che sembra non aspettino altro che noi. Poi, magari, se ci resta un po’ di tempo, potremmo scoprire la suggestiva “ospitalità” della Grotta Zinzulusa. “Lei” si snoda lungo quel «corridoio delle meraviglie» che, rapportandolo all’intero Salento, ne costituisce una definizione più che appropriata.