Da Maglie a Gallipoli

È primavera. Il Salento comincia a germogliare con sapori, odori, colori che regalano emozioni senza tempo. Risplende sotto i tiepidi raggi del sole nella silente pianura che pare meditare nell’universo millenario della sua storia. Un viaggio nel Salento di questa stagione significa immergersi in un’atmosfera ricca di carisma, densa di quel fascino che cattura gli animi sin nel profondo soggiogandoli nella magia dei suoi territori. Lontani dal caldo soffocante dell’estate si può godere di lunghe passeggiate alla scoperta di monumenti, chiese, musei ma anche di scenari naturali meravigliosi che si dipanano sotto i nostri occhi spostandoci, magari, da un paese all’altro… Allora SalentoVirtuale.com vi vuole proporre un abbozzo d’itinerario che poi sarete voi a gestire nei modi e nei tempi della vostra permanenza nel nostro territorio. Cominciamo quindi da Maglie, una fiorente cittadina dell’entroterra salentino (dista da Lecce 28 km). Degno di nota risulta qui essere il Duomo dedicato a S. Nicola (patrono festeggiato il 9 di maggio con una fiera in paese) e risalente al XVIII secolo. Pensate, all’interno conserva undici altari, alcuni di pregevole fattura, ma il suo punto di forza resta l’adiacente Campanile, maestoso ed imponente nei suoi 52 metri di altezza. Più avanti si incontra la Chiesa della Madonna delle Grazie, barocca soprattutto all’interno, di fronte alla quale si erge la Colonna Votiva, in pietra leccese, che reca la statua dell’omonima Madonna. Accanto a lei però, sugli spigoli, si trovano anche i 4 protettori di Maglie, i Santi Leonardo, S. Antonio da Padova, S. Nicola e S. Oronzo. Per i più appassionati, poi, si segnala il Museo di Paleontologia e Paletnologia “E. Stasi”, in cui sono esposti reperti fossili e litici rinvenuti nelle più importanti grotte del basso Salento e nelle cave dei dintorni. Abbiamo parlato delle Fiera di S. Nicola: quest’ultima si svolge anche ad Aradeo, un altro piccolo centro della provincia di Lecce. Ma, prima di arrivarci, si può sempre fare una sosta a Cutrofiano per dare una “sbirciatina” al Museo comunale della Ceramica, posto nell’ex sede municipale. E poi a Tuglie, per arricchire la nostra conoscenza sulle “radici” del Salento con una visita al Museo della Civiltà contadina e delle Tradizioni popolari. E ancora a Parabita, col suo Santuario della Madonna della Coltura: la Madonna che “voleva” stare in mezzo ai campi, nella credenza del luogo. Da Parabita a Matino il passo è breve: i due paesi in effetti stanno proprio attaccati. Qui, da ammirare è senz’altro il Palazzo Marchesale dei Del Tufo, con la sua “Trifora Balustrata”, la scuderia dalle pareti affrescate, e le mangiatoie come “nicchie” con sopra i nomi dei cavalli che un tempo vi si abbeveravano. Da Matino ci spostiamo a Taviano, più precisamente sul rettifilo che porta a Gallipoli, per una breve sosta nella Chiesa di S. Pietro di Samaria: fu eretta nel XIII secolo nel luogo in cui, secondo la credenza popolare, sarebbe approdato l’Apostolo. E poi ancora ci spostiamo ad Alezio, per scoprirne le origini messapiche visitando il Museo civico messapico ricco, appunto, di oggetti e reperti vari, testimoni della presenza dell’antico popolo il lirico nel piccolo paese. Da Alezio, infine, raggiungiamo Gallipoli, la “perla” tra i tanti gioielli del Salento. Dal greco “Kalé Polis” (= città bella), è una méta irrinunciabile anche nella stagione primaverile. Con i suoi suggestivi tramonti sullo specchio dell’acqua; con le sue “viuzze” che si snodano nel centro storico facendoti sempre ritrovare al “muro”, la cinta muraria del borgo antico (da molti chiamato anche “giro di padella” per via della sua forma circolare). Con i suoi monumenti, le sue chiese, i suoi “tesori” da scoprire… Insomma, un vero e proprio scrigno di meraviglie questo Salento, non trovate? E allora raggiungeteci senza indugio e lasciatevi ammaliare da questi luoghi colmi di storia e fascino ultramillenari.