Da Otranto a Casalabate

Ed eccoci alla stagione del “solleone” di cui il Salento diviene incantevole cornice che racchiude paesaggi di cultura e tradizione che vanno a braccetto con i raggi del sole che giocano sulle onde. L’itinerario che SalentoVirtuale.com vi propone comincia da Otranto, da molti considerata la “porta d’Oriente” della penisola salentina. Qui, oltre a crogiolarsi tra le onde cristalline dell’Adriatico ci si può inoltrare in una lunga passeggiata alla scoperta dei “tesori” idruntini. Come prima méta andremo ad ammirare la Cattedrale, con il suo caratteristico pavimento a mosaico; poi l’Edicola bizantina di S. Pietro che, si dice, sia sorta nel luogo in cui il Santo predicò per la prima volta nel Salento. Quindi attraverseremo la Porta Alfonsina, racchiusa tra due torri cilindriche nelle mura turrite della cittadina medievale; poi ancora un’occhiata al Castello, realizzato alla fine del ‘400, sul cui ingresso spicca lo stemma di Carlo V. Passiamo dunque alla Chiesa di S. Maria dei Martiri che commemora, appunto, gli ottocento martiri cristiani trucidati dai Turchi durante il saccheggio del 1480. E poi ancora le Grotte di S. Giovanni del XII secolo, utilizzate come frantoio ipogeo; la Cripta delle Spezierie con una bella colombaia e le caratteristiche iscrizioni in greco; l’Ipogeo di Torrepinta, che mostra un “dromos” (corridoio d’ingresso a tombe) di 33 m e numerosi “arcosoli” (nicchie scavate nel tufo) la cui volta è ricca di decorazioni pittoriche. Insomma, un percorso imperniato di storia e cultura che può essere scandito da rinfrescanti nuotate sotto i caldi raggi del sole… Ma, andiamo avanti. Da Otranto ci spostiamo ai vicini Laghi Alimini, che furono utilizzati come riserva di caccia da Federico II e poi dagli Aragonesi. La località si suddivide in Alimini Grande, che oggi comunica col mare attraverso uno stretto passaggio chiuso da una paratìa; e in Alimini Piccola, meglio conosciuta come le Fontanelle. Quest’ultima è una depressione divenuta talmente profonda da raggiungere la falda freatica e dare origine così a caratteristiche sorgenti d’acqua dolce… Adesso raggiungiamo Carpignano Salentino, un piccolo paese dell’entroterra in cui degni di nota sono il Palazzo Orsini, la Chiesa di SS. Marina e Cristina e il Santuario di S. Maria della Grotta… E poi Torre dell’Orso, per un tuffo nell’Adriatico che ci “distragga” dagli onnipresenti raggi infuocati del sole. Quindi ci spostiamo a Roca Vecchia per una visita al Sito archeologico messapico. E ancora Melendugno: uno sguardo al Castello dei D’Amely e, nel territorio circostante, scoprire anche l’imponente Dolmen Placa. Poi ci recheremo a S. Cataldo dove, ancora una volta, potremo godere delle acque rinfrescanti dell’Adriatico. Ma non deve per questo sfuggirci un salto alla Riserva naturale “Le Cesine”… Come ultima “stazione” del nostro itinerario raggiungeremo Casalabate e, più precisamente, l’abbazia di Santa Maria di Cerrate, posta al di fuori dell’abitato. Qui ci inoltreremo nel Museo delle Tradizioni popolari salentine che ci illustrerà un Salento visto sotto un’altra luce. Ed infine sostare a Casalabate per “approfittare” delle sue spiagge che diventano quasi una porta al fresco andirivieni delle onde.