Salento Sommerso

La biodiversità marina del Salento

Il Mar Mediterraneo è una delle regioni più ricche di biodiversità al mondo. Si stima che contenga circa il 10% delle specie marine del pianeta con una dimensione che è circa 1% del totale. Le sue condizioni climatiche, geomorfologiche e idrologiche lo rendono un bacino speciale rispetto al resto degli oceani.

Tuttavia, le minacce a questa biodiversità sono in continua crescita primo tra tutti

il cambiamento climatico, col progressivo aumento delle temperature delle acque che portano allo spostamento degli areali distributivi ed alla comparsa di specie extra-mediterranee o tropicali. Non meno importante è

l’eccessivo sfruttamento delle specie ittiche per scopi commerciali e poi quello che interessa in modo diretto il nostro Salento, cioè

una eccessiva antropizzazione costiera, con la cementificazione degli areali litorali ed un inquinamento consequenziale.

La biodiversità marina sta diminuendo. La perdita di questo grande valore rappresenta una delle maggiori problematiche ambientali dei nostri giorni e se ne parla davvero poco, ignorando il problema e continuando a creare i danni di cui abbiamo accennato.

Il Mediterraneo, per la sua ricchezza di biodiversità, risulta essere tra i più importanti ecosistemi al mondo.

Ma perché la biodiversità marina è così importante?

Essa rappresenta la varietà degli esseri viventi che popolano i nostri mari. Si basa su fragili equilibri. Dalla sopravvivenza di una singola specie può dipendere il destino di un intero ecosistema e non solo. Noi facciamo parte della biodiversità e ne utilizziamo i servizi: cibo, acqua, energia e risorse per la nostra vita quotidiana. Salvare la biodiversità significa salvare il pianeta Terra, il nostro mondo, vuol dire salvare la Vita, in ogni sua forma.

Perché la biodiversità marina del Salento è vastissima?

Perché, come abbiamo accennato, la biodiversità è consequenziale alle condizioni ambientali, questa volta non guardando agli aspetti negativi che danneggiano la biodiversità ma alla diversità ambientale che costituisce l’architettura base sulla quale si sviluppano ecosistemi che danno vita a catene alimentari e riproduttive. Ed il nostro Salento è davvero un campione esagerato di ambienti costieri/marini che nel tempo, almeno negli ultimi 10.000 anni, dal tempo dell’ultima glaciazione, ha sviluppato ambienti dei più diversificati. In buona parte il nostro territorio è a vocazione carsica, questo vuol dire che buona parte del territorio è percorso da una fitta rete di condotte idriche naturali che hanno scavato il nostro territorio finendo per portare queste acque fino al mare. Gli effetti di questo “carsismo” sono numerosissime grotte, tunnel, condotte che dal mare si propagano verso l’interno costiero. Questi ambienti sono decisamente molto interessanti ad ospitare la vita marina.

In queste condizioni è frequente osservare come si siano sviluppati numerosissimi organismi bentonici, cioè che vivono e si sviluppano ancorati al substrato marino come Alghe, Anellidi, Tunicati, Briozoi, Antozoi, Idrozoi, Spugne.

Organismi che molto frequentemente si nutrono di altri organismi che sono portati verso di loro dal moto ondoso, dalle correnti. Questo ecosistema così descritto costituisce la base sul quale si sovrappongono numerosissimi altri organismi questa volta mobili ma legati al fondo, al substrato dove si sono insediati i primi come alcune specie di Pesci, Crostacei, Heterobranchi marini (Nudibranchi, Aplisidi, Cephalaspidei, Umbraculidi, Sacoglossi, Pleurobranchidi, Runcinidi), Platelminti, Echinodermi, Gasteropodi, Lamellibranchi, Chitoni.

Come è facile immaginare a questi ultimi si sovrappongono altri organismi questa volta più mobili e meno legati al substrato che chiameremo Pelagici, questi si legano ai precedenti per via della catena alimentare.

Ovviamente questo esempio “organizzativo” descritto, con le opportune modifiche, vale anche per altri tipi di condizioni ambientali che nel nostro Salento di certo non mancano, come ambienti sabbiosi, rocciosi o falesie o le importanti distese di Posidonia oceanica che nel nostro Salento incontriamo quasi costantemente tra 10 e i 40 metri di profondità. Come si può immaginare il susseguirsi di queste condizioni ambientali si alternano continuamente da Taranto fino a Torre Guaceto passando per S. Maria di Leuca, un ambiente di oltre 350 km che rendono la nostra penisola davvero un luogo ideale per lo sviluppo dell’Ecosistema Mare.

La nostra Associazione Salento Sommerso nata oltre un decennio fa si occupa di documentare questa Biodiversità, partecipando anche a ricerche scientifiche. Finora abbiamo fotografato nel loro ambiente naturale, in vita, oltre 700 specie di organismi che vivono negli ambienti marini salentini. Abbiamo collaborato alla scoperta di alcune nuove specie ed altre molto rare ritrovate nel nostro Salento. Abbiamo fotografato gli ambienti marini costieri e speriamo di poter continuare a farlo.

Per chi volesse seguirci, abbiamo un sito: www.salentosommerso.it dove tutto questo di cui vi abbiamo parlato potrà essere visto tramite le nostre migliaia di immagini fotografiche subacquee.